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Lettere ai ragazzi di Barbiana con cinquant’anni di ritardo… per non spezzare un filo.

Spettacolo02In occasione dello spettacolo, realizzato dalla classe terza F al teatro Pietro Aretino il 18 febbraio scorso,  nell'ambito della rassegna  teatrale "Il teatro insegna Don Milani “, gli alunni hanno consegnato al Presidente della Fondazione Don Milani, una lettera che è solo la sintesi dei loro numerosi scritti, realizzati all’indomani della visita a Barbiana e nutriti anche delle letture analitico - critiche e dei dibattiti relativi alla figura di Don Milani e alla sua scuola. Del resto sono stati proprio i pensieri dei ragazzi, i loro testi ad accendere uno spettacolo,  apprezzato dalla Fondazione e dal numeroso pubblico in sala, che si è avvalso della sapiente guida di Amina Kovacevich, in piena sintonia con la coordinatrice didattica, professoressa Gilda Zanardi. La lettera, di seguito riportata, verrà inoltre pubblicata nel sito della Fondazione Don Lorenzo Milani.

 

"Arezzo, 22-11- 2015

Cari ragazzi di Barbiana,
siamo gli alunni della terza F della Scuola Media IV Novembre di Arezzo e vi scriviamo con 50 anni di ritardo. Buffo,noo?
La nostra classe sta affrontando un progetto dal titolo “Sortirne tutti insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia. Il teatro insegna Don Milani”. Questo progetto ci ha fatto sentire l’esigenza di riallacciare un dialogo con voi, una volta scoperta la bellissima esperienza che avete vissuto a Barbiana, che è stata unica e forse irripetibile.

Pensiamo che Don Milani sia stato molto più di un prete. Ha infatti saputo abbandonare la vita agiata della famiglia, dedicandosi a Dio e a voi. Documentandosi e studiando una miriade di argomenti, vi ha trasmesso tutto il suo sapere con determinazione. Troviamo che la vostra scuola di Barbiana fosse ottima, con tutte le attività pratiche che si alternavano allo studio sui libri.
Giungendo a Barbiana, abbiamo visto molti oggetti costruiti da voi ragazzi in officina, come le sedie e i tavoli della classe. E che dire dell’astrolabio o del cannocchiale realizzato con un pezzo di grondaia e la lente di un microscopio del Priore?

Confrontando la nostra realtà con la vostra, è indubbio che la scuola statale di oggi sia migliorata parecchio rispetto a quella dei vostri tempi. I professori non si dedicano solo a quelli che voi chiamavate “Pierini”, ma s’impegnano molto per evitare bocciature, organizzano corsi di recupero per gli studenti meno brillanti che, nella maggior parte dei casi, riescono a superare l’anno. Per gli studenti più brillanti con scarse possibilità economiche, lo Stato stanzia anche dei fondi.

Impariamo bene le lingue straniere e facciamo molti bei progetti: viaggi d’istruzione e sulla neve, uscite a teatro, corsi di cinema, sul razzismo … e tanti altri. Però è evidente che la strada per arrivare a una scuola perfetta è ancora lunga. Ad esempio, pur avendo diverse aule speciali, vorremmo fare più attività pratiche, come costruire modellini in legno oppure oggetti utili alla nostra scuola.
Un’altra cosa che vorremmo è poter usare di più l‘aula d’informatica e avere una connessione ad internet sempre funzionante. Certo, voi ragazzi di 50 anni fa, ignorerete cos’è! In pratica è un posto virtuale nel quale ci sono un sacco d’informazioni su ogni genere di cose e a cui si accede attraverso una scatola, chiamata computer. Forse vi sembrerà uno spreco di soldi avere tutte queste aule e macchinari, dato che avete conseguito un diploma, studiando in due piccole stanze in cima a un monte, però, visto che sono a nostra disposizione, perché non usarle?

Venendo a Barbiana, abbiamo percorso con grandissimo affanno ed enorme stanchezza la strada che voi facevate tutti i giorni. Ma come riuscivate a scalare quel monte? Certo per voi la vita era già in salita! Be’ noi crediamo che un ragazzo di oggi non sarebbe disposto a fare tutto quel cammino per arrivare a scuola. Forse abbiamo una mentalità diversa dalla vostra, oppure siamo troppo abituati ai comfort che la vita moderna ci offre.
Con una punta d’invidia, abbiamo notato che facevate lezione anche all’aperto in un piccolo cortile, a fianco della chiesa, con un pergolato costruito da voi e ricoperto di viti, a farvi ombra nelle ore più calde.Questo di certo ci manca, ma noi di vacanze ne abbiamo tante!

Tornando agli insegnanti, nella nostra scuola alcuni professori si comportano un po’ come Don Milani. Si occupano di tutti gli allievi, senza fare distinzioni, anzi fortificando e aiutando i diversi, gli esclusi, gli ultimi. Cercano di realizzare una scuola come la vostra, che oltre alle materie ci insegni a vivere e a far fruttare le nostre passioni. Una scuola costruita di speranza che ci guidi a essere cittadini responsabili e consapevoli, anche parlando di politica o leggendo il giornale in classe, proprio come facevate voi.

E’ inutile dire che il segno lo avete lasciato nei nostri cuori, facendoci capire molte cose e aprendoci gli occhi su quanto ancora dobbiamo conquistare.
Felici di avervi conosciuto, vi saremo sempre grati per l’esempio che ci avete trasmesso.

       Gli alunni della classe IIIa F della Scuola Media IV Novembre-
       Scuola italiana di oggi

 

Corsa campestre FASE PROVINCIALE

Si è svolta martedì 9 febbraio, la fase provinciale di corsa campestre presso il campo da rugby di Arezzo. Alla gara hanno partecipato gli alunni di scuola media che avevano superato la fase distrettuale nel mese di gennaio, riportando discreti piazzamenti.


Corsa campestre FASE DISTRETTUALE

Mercoledì 13 gennaio una rappresentativa di alunni della scuola media ha partecipato alla fase distrettuale di Corsa Campestre che si è svolta al Parco Pionta.


Per la categoria Cadetti un meritato quarto posto all'alunno Nocenti Lorenzo e tra le Cadette spicca il nome dell'alunna Rachini Giuditta al sesto posto.

Complimenti anche a tutti gli altri partecipanti!

buon natale creo imparo

Il laboratorio artistico CREOIMPARO augura a tutti
 
BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO
 
Albero di Natale 2
 
Lavoro realizzato nel Laboratorio di Arte
durante la SCUOLA APERTA del 18/12/15
dai bambini delle classi quinte 
presenti all'evento.

Nel mese di novembre si è svolto il Progetto "Arezzo Cuore" che ha coinvolto gli alunni di alcune sezioni della scuola media.


Il progetto organizzato dalla USL 8 e U.O. 118 di Arezzo in collaborazione con l'U.S.P. e il Centro Etrusco di Monte S.Savino, ha previsto una prima formazione dei docenti di Ed.Fisica (diventando insegnanti-istruttori) sulla Rianimazione Cardiaca (BLS) e uso del Defibrillatore (BLS-D).


Il progetto passando quindi attraverso i docenti, è rivolto a tutti gli alunni della Provincia, che hanno così ricevuto dal proprio insegnante di Ed.Fisica l'insegnamento del BLS (Basic Life Support) con tanto di voto scolastico e di rilascio di brevetto alla fine della Scuola Secondaria di primo grado.
Tale progetto proseguirà fino alla 4^-5^ superiore con la formazione all'uso del defibrillatore.

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ma che razza di razza 4 novembre“ma che razza di razza” Praticamente diversi.

Nel mese di ottobre le classi terze della Scuola Media IV Novembre si sono recate alla Casa delle Culture di Arezzo per prendere parte a un’attività laboratoriale, organizzata dall’Unicoop di Firenze, incentrata sul razzismo.
Conoscere il razzismo in un viaggio attraverso stereotipi e pregiudizi che lo caratterizzano, ci è sembrato un valido strumento per contrastarlo, in un momento storico particolarmente delicato per l’equilibrio della nostra società multietnica. I ragazzi hanno poi discusso in classe di quanto sperimentato e appreso, quindi hanno relazionato su quest’attività.
In qualità di insegnante di lettere della classe terza f, riporto di seguito uno dei testi realizzati dai miei alunni che dimostra la positività dell’esperienza vissuta.
 
Gilda Zanardi

 

Relazione sul progetto “ma che razza di razza!”
                                          
Giovedì 22 ottobre 2015 ci siamo recati alla Casa delle Culture di Arezzo per partecipare al progetto, organizzato dall’Unicoop di Firenze, dal titolo “ma che razza di razza!”, rivolto agli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado, a quelli della scuola secondaria di secondo grado e a tutti gli adulti interessati, allo scopo di disimparare il razzismo.
Il progetto si divide in due attività, per questo, arrivati al luogo prefissato, siamo stati separati in due gruppi che avrebbero svolto i due diversi laboratori in contemporaneità.

La prima attività chiamata “Laboratorio di idee” stimolava la riflessione su argomenti quali razza, razzismo, stereotipi e pregiudizi. Sono stati organizzati quattro piccoli gruppi che, con l’aiuto di computer e video, dovevano lavorare su due degli argomenti proposti, risolvendo enigmi, dando definizioni e facendo delle scelte. Non è stato un lavoro molto semplice, perché il video dava dei comandi precisi che implicavano delle riflessioni, ma il tempo per lo svolgimento era veramente ridotto. L’educatore ci ha poi spiegato che la scelta di mettere a disposizione tempi brevi per riflettere su argomenti così importanti è voluta, perché l’attività è basata sulle nostre idee e sui pensieri immediati che facciamo su tali tematiche, quindi le scelte che affrontavamo non dovevano essere troppo pensate.
Questa prima fase del progetto è risultata interessante, la forma dei video proposti era molto carina e i filmati contenevano alcuni esperimenti che aprivano gli occhi ed erano spunti di riflessione su tutti gli stereotipi e i pregiudizi che possiamo avere su una persona con caratteristiche fisiche diverse dalle nostre. Alla fine del video abbiamo fatto qualche riflessione sugli stereotipi che abbiamo verso persone di nazionalità diversa, ma che di solito vengono attribuiti anche a noi italiani, e siamo poi passati all’attività seguente.

Il secondo percorso consisteva in una simulazione molto realistica durante la quale venivamo proiettati in un futuro che ci vedeva come migranti in un'altra nazione. La prima difficoltà trovata è stata sicuramente la lingua, incomprensibile per noi, che rendeva impossibile la comunicazione con gli addetti di un’ipotetica frontiera e la compilazione di alcuni moduli. Ci sono state assegnate delle lettere che corrispondevano a diversi lavori che avremmo dovuto compiere, come unire insieme due tubi di ferro, dipanare la lana, cucire un bottone o dividere dei semi in base al loro colore. Alcuni di noi sono stati addirittura messi in prigione a causa del mancante visto sul passaporto. La simulazione si è poi conclusa con la trasmissione di un video, ambientato in un prossimo 2020, che faceva vedere alcune proteste fatte dagli abitanti di altri paesi contro i profughi italiani, accusati di rubare lavoro e di altre inciviltà.
Questo percorso molto realistico ci ha fatto considerare il fenomeno migratorio da un altro punto di vista, facendoci immediatamente comprendere le condizioni e gli stati d’animo dei migranti.
Quest’attività mi ha colpito molto, non è stato semplice affrontare le difficoltà della situazione in cui siamo stati catapultati e subire atti discriminatori mi ha veramente aperto gli occhi, perché io ero consapevole che non mi sarebbe successo niente di male, ma non mi sono sentita lo stesso bene e invece ci sono persone che queste esperienze le vivono realmente sulla loro pelle e sono costrette a subire frustrazioni, violenze, lavorare tantissimo e perdere la propria dignità in silenzio.

Le riflessioni conclusive dell’attività hanno riguardato l’individuazione di alcuni scopi del razzismo, e molti di noi hanno affermato che quello prevalente è esercitare un senso di predominio sugli altri per poi attribuire allo straniero colpe, come la mancanza di lavoro nei vari stati, accusandolo di tutte quelle cose negative che accadono nella società di oggi. Siamo così occupati a incolpare gli altri e a entrarci in contrasto che distogliamo l’attenzione dal problema principale che si potrebbe risolvere, smettendo di fare atti razziali e abbandonando gli stereotipi che abbiamo nella mente e collaborando insieme con tutte le persone, anche con quelle che sono fisicamente diverse da noi.

Quest’attività è stata molto positiva, piena di spunti di riflessione. La forma in cui vengono presentati gli argomenti è bella e d’impatto.
Io sono rimasta molto contenta di aver partecipato a questo progetto, per questo lo consiglio, senza l’applicazione di nessuna modifica.

Sofia Pietrini – classe terza sezione F

 

Cerimonia di premiazione degli studenti della Scuola media IV Novembre che hanno partecipato ai "Giochi matematici della Bocconi" 2015, categoria C1.

Elena Locci, Pietro Lucattini, Matilde Bartolozzi, Sofia Petrini.

Complimenti ragazzi!

Elena Maschi la studentessa che si è diplomata nell'ultima sessione di esami della nostra scuola,  vincitrice del Talent sezione cantanti ha registrato il disco : (Why'd you call me when you are high) presso STUDIO REGISTRAZIONE MUSIC FACTORY Grosseto .

Elena Maschi
Elena Maschi

 

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Piero Lanza, proprietario dello studio, Elena Maschi e Licia Mensi insegnante di spagnolo che ha collaborato alla realizzazione del Talent Show

libroVIAGGIO NELLA POESIA

Produzioni scritte dei ragazzi frequentanti il laboratorio "scrittura creativa"
A.S -2015-2014-2013-2012-2011…

La poesia come strada alla conoscenza, viaggio che parte dall’ascolto del sé e del mondo.
La musica, i colori, la natura,le esperienze che fanno parte della vita: il ricordo, il desiderio, l’attenzione al presente, insieme alla consapevolezza del nostro divenire, sono stati preziose fonti di ispirazione. Ci hanno aiutato, in questo viaggio nel tempo e nella poesia, "la strada della vita" direbbe Tagore, insieme a letture, immagini colori, musiche, riflessioni: forti emozioni inscindibili da pensieri profondi. Orientamento quindi, attraverso il laboratorio di Poesia e Scrittura creativa, importante funzione che ogni Scuola deve offrire per la formazione dei giovani adolescenti e la loro crescita globale, in un Progetto più ampio di Educazione Permanente che ci coinvolge tutti.

Per le terze classi, il Laboratorio di scrittura diventa orientamento interdisciplinare attraverso la letteratura straniera (in lingua) e, in parte, italiana con riferimento anche ad alcune espressioni artistiche del '1900 (pittura- musica) e ad eventi significativi della storia .

Il viaggio nella poesia viene "potenziato" sia attraverso testi di alto valore etico (idee di speranza, libertà, lotta all'ingiustizia, non violenza), sia mirando ad un arricchimento della capacità di leggere "corrispondenze" fra le varie arti, favorendo lo sviluppo del pensiero critico.

Questi i frutti di un lavoro da condividere e seminare con la gioia di chi ha lasciato qualcosa della sua creatività al mondo per "crescere insieme".

Responsabile e ideatrice del progetto e laboratorio "Viaggio nella poesia"
Prof. Donatella Caneschi


ALCUNE POESIE

L’ INQUIETUDINE
L’ inquietudine è come un triste grigiore di pioggia autunnale,
qualcosa che non puoi prevedere
non sai cosa accadrà, dove ti porterà.
E’ la triste ombra degli alberi oscuri ...
mentre cambia ai raggi del sole,
offusca il prato e impedisce alla dolce e giovane erba di crescere.
Lorenzo Onesti 1B
Lab. 2015

 

IL DESIDERIO HA LE ALI DEL FUTURO
Vorrei essere
Un pappagallo
che di mille colori riempie
Le ali, e di mille semi
Riempie il becco.
Un pappagallo capace di vedere
Il mondo da una prospettiva… migliore.
Capace di vivere anche in un cielo di proiettili.
Samuele Oroni 1D
Lab. 2015

 

MENTRE ASCOLTO LA MUSICA ..”ESSERE MARE “
Mi sembra di vedere il mare aperto
Mentre le bianche onde
come le bianche nuvole del cielo
sbattono contro gli scogli
riflettendo il dolce viso della luna.
WHILE I’M LISTENING TO MUSIC .. “TO BE THE SEA “
It seems to see the wide sea
while white waves
as white clouds in the sky
are clapping against the cliffs
as the moon’s sweet face mirror
Igli Adem 2B
Lab. 2015

 

PENSIERO SUL MONDO
La guerra è come un tornado
che avvolge e ricopre di cenere uomini e cose
lasciando un sapore acido e amaro
che corrode l’umanità.
Alessia Milloni 2D
Lab. 2015

 

VORREI
Vorrei essere una farfalla colorata
per portare un po’ di calore nella vita dei più sfortunati, dei più deboli.
Poi vorrei trasformarmi in un vento caldo
che porta Amore e Felicità,
in una vita senza speranza.
Infine, mi sento solo un uomo che non può fare niente,
per cambiare il destino del mondo,
senza la forza e la speranza di tutti …
Beatrice e Alice
Lab. 2014

Si pubblicano i libri di testo per l'a.s. 2024/25.

Per gli alunni arrivati da poco in Italia e che non parlano ancora l'italiano, si raccomanda di passare in Segreteria prima di ordinare i libri.

Per la classe Prima della Scuola Primaria Masaccio si suggerisce di ordinare direttamente il kit: A SCUOLA CON  PITTI 1 + LINEA DEL 20 codice ISBN: 9788859033806 (integrando la cifra pagata dal Comune di Arezzo con 6€ aggiuntivi) perchè la linea del 20 sarà comunque necessaria in corso d'anno ed ha un costo maggiore se comprata separatamente.

Si raccomanda a tutti di seguire le notizie sul nostro sito e su quello del Comune di Arezzo perchè a breve dovrebbe uscire il bando per il Pacchetto Scuola (contributo erogato in base all'ISEE per l'acquisto di libri e materiale scolastico).

In allegato il modulo di iscrizione che deve essere stampato, compilato e firmato e consegnato in Segreteria, in via Rismondo 4, presso la sede di Scuola Secondaria IV novembre, tra i 9 e il 30 gennaio 2023. 

Il P.T.O.F.  è il Piano Triennale dell’Offerta Formativa di una scuola e si identifica nella sue scelte formative e nelle attività didattico-educative.
E’ caratterizzato da scelte intenzionali, coerenti, condivisibili, valutabili.
Tale documento:
    - definisce il progetto culturale e pedagogico;
    - rende l’attività didattico-educativa trasparente e leggibile nelle scelte e nelle motivazioni;
    - pone l’alunno al centro di ogni progettazione;
    - definisce gli standard minimi dello sviluppo di capacità, linguaggi, atteggiamenti.

Compito della scuola è quindi sviluppare nei bambini:
   ♦ l’identità
   ♦ l’autonomia
   ♦ la competenza.